Molto spesso mi sento dire: “Nella mia azienda non possiamo usare Radio POC, perché ci sono persone che non hanno nemmeno lo smartphone e non saprebbero mai gestire strumenti così complessi”.
La verità è che non è affatto così.
L’idea che le radio moderne siano complicate da usare è solo un luogo comune. Con dispositivi semplici, ben configurati e un minimo di istruzioni iniziali, chiunque può utilizzarli senza difficoltà.
Per dimostrarlo, con l’aiuto di Easy PTT, che mi ha fornito una gamma di radio Hytera, e con la collaborazione di Andrea, ho fatto un esperimento pratico.
Radio POC avanzate e modelli più semplici

Telefono rugged
Uno degli strumenti che suscita più curiosità. Si tratta di un normale smartphone Android, progettato però per resistere a cadute, polvere e acqua. La sua particolarità è la presenza di un tasto PTT (Push-to-Talk), che lo trasforma in una radio. Con l’applicazione dedicata, può funzionare sia come telefono sia come dispositivo radio.
Per chi è abituato a usare un cellulare Android non c’è praticamente nulla di nuovo da imparare: le operazioni sono le stesse, con in più la comodità di poter comunicare come con una radio tradizionale. Certo, per chi non ha mai avuto a che fare con uno smartphone può sembrare inizialmente più complesso, ma non si tratta di nulla di impossibile. Questi modelli sono pensati soprattutto per chi svolge ruoli di coordinamento, dove può essere utile avere mappe o funzioni avanzate a portata di mano.
Radio POC classiche
Quelle più vicine all’immaginario comune. Una volta programmate da un tecnico, diventano immediatamente utilizzabili: si accendono, si regola il volume e si preme il tasto PTT per parlare. Alcuni modelli hanno funzioni extra, come tastierino per i messaggi, fotocamera o addirittura la possibilità di inviare video, trasformandosi in una vera e propria bodycam. In questi casi è necessario sapere due o tre cose in più, ma parliamo di nozioni basilari che si imparano in pochi minuti.
Radio POC semplificate
Senza funzioni aggiuntive: niente messaggi, niente foto, solo comunicazione vocale. Sono strumenti paragonabili ai classici PMR, quindi perfetti per chi vuole o deve semplicemente parlare con la massima immediatezza.
Il ruolo cruciale della centrale operativa

Dietro questi dispositivi si trova la centrale operativa, il cuore pulsante del sistema. È qui che la tecnologia esprime tutto il suo potenziale.
La centrale è divisa in due aree principali. La prima è quella tecnica, riservata ai professionisti che configurano e programmano i dispositivi. La seconda è quella operativa, che serve per coordinare squadre e mezzi sul campo.
Qui entrano in gioco funzioni davvero interessanti: ricezione di foto e video in tempo reale, possibilità di attivare a distanza microfoni e telecamere per le emergenze, localizzazione immediata degli operatori, la possibilità di creare task complesse in base al passaggio in specifici punti geografici (geofencing) e molto altro.
E’ possibile utilizzare le radio POC anche senza centrale?
La risposta è sì, ma sarebbe un enorme spreco di potenzialità.
La centrale permette infatti di trasformare un semplice sistema di comunicazione in una vera piattaforma di sicurezza e coordinamento. E il tutto con costi molto più contenuti rispetto a soluzioni complesse come le centrali DMR o Tetra, tradizionalmente usate in ambiti professionali ad alto budget. Certo, serve una persona formata per gestirla, ma con un po’ di pratica si tratta di un compito assolutamente accessibile.
Una dimostrazione pratica

Durante una prova con Andrea ho voluto mostrare concretamente quanto sia semplice utilizzare questi strumenti. Abbiamo acceso una radio, l’abbiamo lasciata sul tavolo e non l’abbiamo più toccata. Andrea si è allontanato e ha avviato una chiamata. Io ho dovuto soltanto prenderla in mano e premere il PTT per rispondere.
Tutto qui. Nessun menu da scorrere, nessuna configurazione da fare.
Chiunque, anche chi non ha mai usato un cellulare, potrebbe imparare a farlo in pochi secondi.
Questo esempio dimostra chiaramente che non stiamo parlando di tecnologia complessa, ma di strumenti che, se programmati correttamente, si riducono a una sola azione: premere un tasto per comunicare.
Perché conviene adottare un sistema con Radio POC?
Molte aziende ed enti che ancora esitano a introdurre questi sistemi temono di dover affrontare una curva di apprendimento troppo ripida o di dover sostenere costi eccessivi. La realtà è diversa.
Dal punto di vista economico, i moderni sistemi POC permettono di avere prestazioni comparabili a centrali di comunicazione molto costose, ma con un investimento decisamente più sostenibile. Dal punto di vista operativo, la semplicità di utilizzo riduce drasticamente i tempi di formazione: in poche ore una squadra può già essere operativa.

In più, la possibilità di integrare comunicazioni vocali, invio di foto, video e localizzazione GPS in un unico sistema rappresenta un enorme vantaggio per chi deve coordinare risorse sul campo. Tutto questo senza richiedere competenze tecniche avanzate agli operatori, che devono solo usare la radio come hanno sempre fatto.
L’idea che le radio moderne siano troppo difficili da usare appartiene al passato. Oggi esistono soluzioni adatte a tutti: dai dispositivi più avanzati per i coordinatori, fino ai modelli semplicissimi che richiedono soltanto di premere un tasto.
Con il supporto di aziende come Easy PTT e con l’esperienza diretta di chi, come me, mette alla prova questi sistemi ogni giorno, posso affermare con certezza che non serve essere esperti di tecnologia per trarne beneficio.
Che si tratti di un’associazione, di un’azienda o di un gruppo di lavoro, le radio POC sono uno strumento efficace, affidabile e alla portata di chiunque.
La prossima volta che qualcuno vi dirà che sono troppo complicate, potrete rispondere con semplicità:
“In realtà basta accendere la radio POC e premere un tasto.”
Angelo Demelas, MHZ10
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